venerdì 27 gennaio 2017

Lesso alla picchiapò (Ultima ricetta del blog ?)

Non so se questo sarà il mio ultimo post, forse no, ma ormai da molto tempo sto pensando di prendermi un periodo di riposo.
Dopo oltre 4 anni da quando ho cominciato questa bellissima avventura, sento che la passione per il blog è parecchio calata. Mi è diminuita la voglia cucinare, forse perché da qualche tempo è diminuita anche la voglia di mangiare, ma soprattutto è diminuita la voglia di scrivere e di fotografare.
Sarà forse che mi sta venendo voglia di coltivare qualche nuovo hobby? Non lo so, vedremo.

Intanto passo a questa ricetta tipica della cucina povera romana, ormai quasi dimenticata, quando con un solo ingrediente si riusciva a fare un pranzo completo.
L'origine del nome "picchiapò" è assai incerta; probabilmente deriva dalla storpiatura del nomignolo Picchiabbò citato in un sonetto del Belli (Una Disgrazzia), o da una favola del Trilussa dove si racconta di un personaggio chiamato Picchiabbò.

Il piatto nasce verso la metà del secolo scorso nel quartiere di Testaccio, dove le osterie locali utilizzavano le carni povere provenienti dal vicino mattatoio, con cui preparavano due piatti molto apprezzati: un primo a base di brodo, con la pasta all'uovo o la stracciatella, ed un secondo fatto con il lesso tagliato a fette e insaporito con tanta cipolla, pomodoro ed il pane per fare la scarpetta.





La ricetta conosce diverse varianti, dipendenti dalla stagione e dai gusti personali; infatti, proprio perché è un piatto da riciclo, ogni famiglia lo adattava alle esigenze del momento.
In linea di massima le linee di base sono le seguenti.

Tagliare a fette di 1-1,5 cm la carne lessa utilizzata per fare il brodo.



Tagliare a fette sottili una cipolla (se piace, anche due) e farla imbiondire in una padella con un poco d'olio e qualche pezzetto di peperoncino piccante.
Aggiungere una scatola di pelati sminuzzati con forchetta e coltello ed un bicchiere di passata di pomodoro.
Portare a cottura e regolare di sale e di pepe.

Unire infine la carne.



Lasciare insaporire per una decina di minuti a fiamma moderata, insieme a qualche foglia di basilico o di mentuccia o di maggiorana.


Aggiungere un po' di brodo se il sugo si asciuga troppo.

Servire ancora caldo, insieme a qualche fetta di pane casereccio per la scarpetta che per questo piatto è d'obbligo.








lunedì 2 gennaio 2017

Pasta al forno rosa

Questo piatto è ispirato a una ricetta che ho visto nel blog di Giuliana (la cucina imperfetta), che ho sempre molto apprezzato perché di ogni ricetta dà sempre spiegazioni molto utili e precise.
Naturalmente io vi ho apportato qualche piccola modifica. In particolare, ho preferito preparare una besciamella rosata, sia per dare una nota leggermente colorata al piatto (il nipotino apprezza maggiormente i piatti con il pomodoro), sia perché non amo troppo la consueta besciamella bianca.



Per 5 persone sono necessari:

  • 500 g di rigatoni
  • 40 g di burro
  • 40 g di farina
  • 500 ml di latte
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • 1 pizzico di sale
  • 3 cucchiai di salsa di pomodoro
  • 1 cucchiaino di doppio concentrato di pomodoro
  • 1 scamorza
  • 5-6 cucchiai di parmigiano reggiano
  • burro

Cominciare con la preparazione della besciamella rosa.
Preparare un roux bianco mettendo a sciogliere il burro; unire poi la farina e mescolare con una frusta per pochi minuti. Togliere dal fuoco prima che il composto prenda colore e unire il latte ben caldo, cui è stato aggiunto un pizzico di sale ed un poco di noce moscata.
Rimettere il tegame sul fuoco e lasciare sobollire dolcemente. Aggiungere la salsa ed il concentrato di pomodoro continuando a mescolare fino alla giusta densità.



Cuocere la pasta e scolarla quando è molto al dente (un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione).
Condirla unendo la besciamella, la scamorza tagliata a dadini molto piccoli e abbondante parmigiano reggiano.

Versare tutto in una pirofila imburrata, spolverare la superficie con altro parmigiano reggiano e qualche fiocchetto di burro.
Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 25 minuti fin quando la pasta risulti ben gratinata, ma ancora morbida.


Servire quando è ancora ben calda.